Microsoft al lavoro su eSIM e miglioramenti della gestione dell'alimentazione in Redstone 4
Microsoft, insieme agli OEM, sta lavorando per migliorare la connettività cellulare e le funzionalità di gestione dell'alimentazione di Windows 10 per portarle alla pari con i sistemi operativi mobili come Android e iOS. Dovrebbero raggiungere il ramo stabile del sistema operativo con Redstone 4. Windows 10 Redstone 4 dovrebbe essere rilasciato nella primavera del 2018, molto probabilmente a marzo.
I nuovi dispositivi basati su ARM che rappresentano la classe "Always Connected PC", includeranno la tecnologia eSIM. Ciò consentirà loro di mantenere una connessione costante in tempo reale con reti cellulari ad alta efficienza energetica.
Vale la pena ricordare che molti dispositivi moderni hanno già a bordo un modem LTE, ma con eSIM le cose funzioneranno diversamente.
Gli utenti avranno la possibilità di collegare il proprio dispositivo Windows 10 al piano dati mobile scelto dal proprio operatore telefonico e il sistema operativo scaricherà il profilo eSIM appropriato dal cloud. Ciò eviterà la necessità di attivare la SIM in un negozio al dettaglio. Inizialmente, questo scenario sarà supportato in Windows 10 Redstone 4 per un numero limitato di paesi.
Inoltre, una funzione Enterprise eSIM consentirà l'acquisto in blocco di abbonamenti da operatori cellulari e quindi MDM (Mobile Device Management) servizi come Windows Intune possono essere utilizzati per il provisioning automatico della connettività attraverso dispositivi.
Oltre a eSIM, Microsoft sta per collaborare con Intel per certificare i dispositivi in modo che superino i test relativi a Modern Standby, che gestisce le attività in background. L'obiettivo è abilitare Modern Standby anche sui desktop, non solo sui dispositivi mobili. Modern Standby è una delle idee principali dei PC Always Connected, che consentirà al dispositivo di accendersi quasi istantaneamente senza ibernazione.
Ciò abiliterà funzionalità come Wake-on Remote Desktop oltre a Wake-on Voice e Wake-on lettore di impronte digitali.
Fonti: ZDNet, @h0x0d.