Google ritarda nuovamente Manifest V3 in modo che gli ad blocker possano vivere un po' più a lungo

Google cambia nuovamente il modo in cui il famigerato Manifest V3 raggiungerà gli utenti di Chrome. Offre agli sviluppatori un anno in più per l'utilizzo dei componenti aggiuntivi basati su Manifest V2, inclusi gli ad blocker. Questi ultimi dipendono fortemente dalle funzionalità che sono state rimosse dall'ultimo Manifest, rendendo meno efficace il filtraggio dei contenuti.

Manifest V3 definisce ciò che le estensioni possono e non possono fare e presenta alcune limitazioni che i blocchi dei contenuti di Manifest V2 non avevano. In particolare, limita il numero di regole per le estensioni che riducono l'efficienza del blocco degli annunci.

Inizialmente, Google ha fissato la data di fine vita per le estensioni Manifest V2 a gennaio 2023. Ma ora l'azienda sposta la scadenza al 2024 e svela i seguenti dettagli.

• gennaio 2023: con Chrome 112, Google fornirà flag sperimentali per disabilitare il supporto per Manifest V2 nei canali pre-release, ovvero Beta, Dev e Canary.
  • Le estensioni che utilizzano Manifest V2 non avranno più il badge "in primo piano" nel Web Store.
• giugno 2023: con Chrome 115, i flag per disattivare Manifest V2 saranno disponibili in tutte le versioni di Chrome, compresa quella stabile.
  • Le nuove estensioni di Manifest V2 non saranno consentite per la pubblicazione.
  • Le estensioni Manifest V2 esistenti non saranno elencate.

È interessante notare che Google non ha indicato la data esatta in cui le estensioni Manifest V2 smetteranno di funzionare in Chrome. Invece, la società ha notato che ciò potrebbe accadere in qualsiasi momento.

I produttori di estensioni stanno già lavorando alle versioni Manifest V3 del loro software. Due famosi ad blocker, uBlock Origin e Ad Guard, dispongono già delle versioni aggiornate che tengono conto delle nuove restrizioni. Come ci si potrebbe aspettare, entrambi i componenti aggiuntivi hanno meno funzionalità rispetto alle loro controparti Manifest V2.

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